La dieta meditteranea riduce il rischio di Parkinson del 46%

Tanto gusto, più salute! Questo potrebbe essere lo slogan che definisce la dieta mediterranea che, quando seguita correttamente, può ridurre il rischio di Parkinson fino al 46%, secondo un recente studio.
 

Lo studio che ha confermato ancora una volta i benefici della dieta mediterranea non è italiano o europeo, ma proviene dall’oriente. Sono stati i ricercatori dell’Università di Tokio in Giappone ad aver condotto la ricerca, i cui risultati sono stati pubblicati sull’European Journal of Neurology.

Partendo dal presupposto, suggerito da alcune ricerche, che la malattia di Parkinson potrebbe avere origine anche a causa dello stress ossidativo – spesso indotto proprio da una dieta scorretta – i ricercatori hanno voluto indagare su quali fossero le differenze nel rischio di malattia seguendo diversi tipi di alimentazione.

Gli autori dello studio hanno dunque analizzato le abitudini alimentari di 249 pazienti con malattia di Parkinson. Le informazioni dettagliate riguardo alla dieta seguita dai pazienti sono state poi confrontate con quelle riguardanti le abitudini alimentari di 368 persone sane.
 In base ai dati ricavati, le diete seguite dalle persone oggetto dello studio sono state suddivise in tre categorie:

  • Dieta sana”, quella che prevedeva un maggiore consumo di vegetali come frutta, verdura, legumi, ecc. – ma che comprendevano anche olio, pesce, funghi, alghe.
  • Dieta occidentale”, quella che prevedeva un maggiore consumo di carni rosse, carni lavorate, alti livelli di grassi animali, ecc.
  • Dieta leggera”, una via di mezzo tra quella sana e quella occidentale.

I numeri hanno poi confermato quanto supposto dal dottor H. Okubo e colleghi, ossia che chi aveva seguito – o seguiva – la “dieta sana” era stato meno coinvolto nello sviluppo del Parkinson e il rischio era, in linea generale, ridotto di quasi il 50%.

Chi invece seguiva le altre due diete non ha mostrato di beneficiare di alcun effetto protettivo nei confronti della malattia. “Un regime alimentare costituito da un elevato consumo di verdura, frutta e pesce può essere associato a un ridotto rischio di malattia di Parkinson”, hanno concluso i ricercatori.

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